N. 08 | Moda e AI: più stile o solo più automazione?
Quando l'intelligenza artificiale entra nell'armadio: tra creatività e omologazione del gusto
Hai mai chiesto a ChatGPT cosa indossare? Magari solo per gioco. Oppure ti sei fatto un selfie su un sito che ti dice quale taglio di giacca ti sta meglio. Ecco, anche se non ci hai fatto caso, l’intelligenza artificiale è già entrata nel tuo armadio.
Nel frattempo, io ci sono entrato sul serio. Prima in Wuuls, una startup di maglieria sostenibile a filiera corta, con cui siamo arrivati fino al Pitti Uomo. Poi, più recentemente, come consulente in un’azienda di materiale tecnico sportivo che voleva capire cosa si potesse fare davvero con l’AI. (Se vuoi dare un’occhiata agli strumenti che abbiamo usato in quel percorso, li trovi nella Cassetta degli AI-Trezzi su Notion). Lì ho visto da vicino come l’intelligenza artificiale può aiutare la moda — non solo a vendere di più, ma a disegnare meglio, risparmiare risorse e ascoltare il cliente.
Ma la verità è che ci ero già dentro da molto prima. Perché vengo da una terra e da una famiglia cresciuta nella moda. O meglio: nelle confezioni. Quelle aziende che stavano nel mezzo tra il tessuto e la boutique. Laboratori con pochi macchinari e tante mani esperte. Mia madre lavorava lì. Poi sono arrivati i cinesi. Non l’AI, non i robot: l’efficientamento brutale della catena produttiva. Costi abbattuti, tempi ridotti. E tante aziende, come quella dove lavorava lei, hanno chiuso.
Ecco perché quando qualcuno dice che “l’AI ci ruba il lavoro”, io ci penso due volte. Non è l’AI che ruba. È l’efficienza che vince, se non trovi un modo migliore per starci dentro.
E allora oggi, in un mondo che chiede a ogni marchio di essere rapido, sostenibile e sempre nuovo, forse l’AI può diventare proprio questo: un modo nuovo per starci dentro. Non per fare il designer al posto tuo, ma per lasciarti fare il designer davvero.
❓La domanda della Cassetta
"Ma se io faccio le camicie, a cosa mi serve ChatGPT?"
È la domanda che mi sono sentito fare più spesso durante i laboratori con artigiani e piccole aziende di moda. Per questo, ho riportato tre esempi di tool che stanno entrando nella vita quotidiana di tante realtà artigiane e non.
🔧 Tre strumenti AI per chi disegna e prototipa (senza essere un tecnico)
Non serve essere stilisti o grafici professionisti per usare l'intelligenza artificiale nella moda. Oggi esistono strumenti semplici, accessibili e spesso gratuiti che aiutano a visualizzare le idee, scegliere colori o vedere come potrebbe apparire un capo prima ancora di cucirlo.
1⃣ Khroma Il consulente colore che non sbaglia mai
Sei indeciso su quali colori abbinare? Khroma ti aiuta a creare palette personalizzate in base ai tuoi gusti. Scegli i colori che ti piacciono, e l'AI ti suggerisce combinazioni armoniose per outfit o progetti di design.
2⃣ NewArc.ai-Dal pensiero al bozzetto in una frase
Hai un'idea per un capo ma non sai disegnarlo? Con NewArc.ai puoi descrivere a parole il tuo vestito ideale, e l'AI lo trasforma in un'immagine. Perfetto se vuoi far vedere un'idea senza passare da Illustrator.
3⃣ Zmo.ai-Il modello virtuale sempre disponibile
Vuoi vedere come starebbe un tuo design indossato? Zmo.ai genera modelli virtuali che indossano i tuoi capi, senza dover organizzare un servizio fotografico. Comodo e immediato.
🧼 L'esperienza cliente, cucita su misura
Ma l'intelligenza artificiale non cambia solo come si disegna. Cambia anche come si vende.
Ho visto chatbot stylist che fanno domande più intelligenti di molti commessi: "Per che occasione?" "Che colori hai già nell'armadio?" "Qual è il tuo budget?" E soprattutto: "Cosa non ti piace di quello che indossi di solito?"
Il bello è che non hanno fretta, non ti giudicano, non ti fanno pressione. Possono permettersi di essere pazienti. E spesso, paradossalmente, questo li rende più umani di molte esperienze di shopping reali.
L'altro giorno ho testato il chatbot di un e-commerce di scarpe. Mi ha fatto 6 domande e mi ha proposto 3 modelli. Tutti e tre mi piacevano. Tutti e tre li avrei comprati. Inquietante? Forse. Efficace? Sicuramente.
Ma ecco la domanda che mi è rimasta in testa: quanto era "mio" quel gusto?
🤖 La Critica alla Critica dell'AI: quando il gusto diventa algoritmo
Quando si parla di AI nella moda, il rischio non è solo "perderci il lavoro". È perderci il gusto.
Hai mai notato che dopo aver guardato alcuni outfit su TikTok, Instagram ti propone sempre lo stesso tipo di look? Che i siti di shopping online ti suggeriscono capi sempre più simili tra loro? Che il tuo feed è pieno di persone vestite allo stesso modo?
Non è un caso. È l'AI che impara da quello che funziona e te lo ripropone. Ma se tutti i dati dicono che "questo tipo di giacca vende", cosa succede a tutti gli altri tipi di giacca? E se l'algoritmo decide che "questo colore converte meglio", chi sceglie più i colori che non convertono?
Il rischio è che il gusto diventi ottimizzazione. Che la moda, da linguaggio di espressione personale, si trasformi in un sistema di raccomandazioni basato su quello che "statisticamente ti dovrebbe piacere".
E qui casca l'asino: se l'AI ci suggerisce cosa indossare basandosi su quello che abbiamo già indossato, quando iniziamo a sperimentare? Quando usciamo dalla nostra zona di comfort? Quando sbagliamo, che è spesso il modo migliore per trovare il proprio stile?
Non è colpa dell'AI. È colpa nostra se la usiamo per confermare invece che per esplorare.
💬 E tu?
Hai mai comprato qualcosa perché "l'algoritmo te l'ha consigliato"? Ti è mai capitato di vestirti seguendo i trend che vedi online, anche se non ti convincevano del tutto? O al contrario, hai mai usato l'AI per trovare qualcosa che da solo non avresti mai scelto?
Mi interessa sapere come ti muovi tra gusto personale e suggerimenti digitali. Tra quello che ti piace davvero e quello che "dovrebbe" piacerti.
Scrivimi. E la prossima volta che scegli cosa indossare, fermati un secondo e chiediti: questa scelta è mia o dell'algoritmo che mi conosce meglio di quanto mi conosca io?
Come sempre, le tue domande e le tue storie diventano ispirazione per i prossimi numeri della Cassetta.