N. 11 | Troppe informazioni, nessuna struttura: ecco il mio framework per non impazzire
Basta tool AI a caso. Ti serve un sistema.
Ho pensato: dovrei scrivere questo post o dovrei prima mettere ordine tra i 137 link salvati questa settimana?
Poi mi sono risposto: meglio scrivere proprio perché ho 137 link salvati. E perché non ne posso più di vedere gente che prova tool AI a caso, sperando che uno di questi "risolva la produttività".
Spoiler: non succede.
La verità è che non ci manca l'accesso all'informazione. Ci manca un modo per usarla.
Quindi oggi niente recensioni, niente hype: ti spiego il mio framework concreto per raccogliere, elaborare e trasformare contenuti in lavoro vero.
Il problema che tutti hanno (ma nessuno ammette)
Ogni giorno salvi 15 link. Ogni settimana apri Perplexity per "ricerche veloci" che durano 45 minuti. Ogni mese scopri un nuovo tool che promette di "rivoluzionare il tuo workflow".
Risultato? Hai 847 bookmark non catalogati, 23 app "di produttività" sul telefone, e la sensazione costante di essere sempre indietro rispetto a qualcosa.
Il problema non è che non sai abbastanza. È che sai troppo e non sai cosa fartene.
Non sei stupido. Sei sovraccarico. E il sovraccarico cognitivo è il vero nemico della produttività, non la mancanza di strumenti.
Dopo mesi di caos totale e 47 tool "rivoluzionari" provati e abbandonati, sono arrivato a una conclusione scomoda: il problema non erano gli strumenti. Ero io che cercavo la soluzione complessa a un problema semplice.
Il mio framework (grezzo ma funziona)
Dopo anni di sperimentazione, sono arrivato a un sistema che odio ammettere quanto sia semplice. Tre fasi, zero fronzoli:
1. RACCOGLIERE (non tutto, solo ciò che serve)
Il mio funnel inizia da tre canali, e solo tre:
Perplexity per ricerche mirate (approfondimenti, contesto, comparazioni)
LinkedIn per segnali deboli e aggiornamenti di settore
Newsletter selezionate (pochissime, archivio tutto il resto)
Per evitare il caos:
Raindrop.io è il mio archivio. Punto.
Tag minimalisti: idea, citazione, caso studio
Regola ferrea: se un contenuto non è utile subito, lo scarto. Non sono l'archivista del web.
2. ORGANIZZARE (a mano, in un Google Foglio)
Niente Notion, niente Airtable. Un Google Sheet.
Cinque colonne: Giorno, Tema, Bozza post, Titolo, Spunto.

Nella colonna "Spunto" butto giù il mio flusso di coscienza. Scrivo male, sintetico, senza preoccuparmi dello stile. A volte registro note vocali con SpeakApp mentre cammino e le trascrivo lì.
Quando una riga si ripresenta più volte in testa, diventa una bozza grezza. Spesso rimane lì anche settimane. Ma è il mio semenzaio.
Perché un foglio Google e non strumenti più "fighi"?
Perché voglio zero attriti. Apro, scrivo, chiudo. Niente template da compilare, niente campi obbligatori, niente interfacce che mi "guidano". Il cervello funziona in modo caotico, gli strumenti dovrebbero assecondarlo, non imbrigliarlo.
3. TRASFORMARE (con l'AI, ma solo quando serve)
Solo quando ho chiaro cosa voglio dire, tiro fuori l'artiglieria pesante:
ChatGPT per testare angoli, fare domande, creare mappe di concetti
Claude quando voglio chiarezza, struttura, e un tono che sembri umano
Entrambi sono strumenti, non partner creativi. L'idea è mia, la ricerca è mia, l'angolo è mio. Loro mi aiutano a tirare fuori quello che ho già dentro.
Non gliela do vinta mai.
Perché ti serve un framework (e non un altro tool)
Perché altrimenti sei solo uno che salva link. Oppure uno che apre Perplexity ogni due ore sperando che gli risolva la giornata. O peggio: uno che si illude di "imparare cose nuove" mentre scrolla su LinkedIn.
Un framework non ti rende più intelligente. Ti rende più selettivo.
E oggi, in un mondo dove tutto è a portata di click, la selezione è la nuova competenza critica.
Ora, questo sistema funziona per organizzare le idee e creare contenuti di qualità. Ma c'è una verità scomoda che devo condividere, perché altrimenti ti stai illudendo come mi sono illuso io per mesi.
Quando il sistema non funziona
Ti racconto il fallimento più doloroso: ho passato settimane a scrivere un thread su LinkedIn che spiegava un metodo di content strategy. Ricerca approfondita, esempi pratici, storytelling calibrato.
Silenzio totale.
Stesso giorno, un post buttato lì in 5 minuti sulla "fatica di essere freelance" ha fatto il botto.
La lezione? Il valore percepito non è sempre proporzionale al valore oggettivo.
A volte la gente non ha bisogno delle tue soluzioni sofisticate. Ha bisogno che tu dica ad alta voce quello che pensano ma non sanno esprimere.
Il framework ti aiuta a creare contenuti di qualità, ma non ti garantisce che la qualità venga riconosciuta. E va bene così.
Questo mi ha insegnato che il framework è solo metà del lavoro. L'altra metà è capire cosa la gente vuole davvero sentirsi dire, non necessariamente quello che dovrebbe sentire.
La verità che nessuno ti dice
Nelle mie consulenze faccio sempre la stessa cosa: capisco un processo e provo ad automatizzarlo. Ma sai cosa?
Il 70% delle volte non serve un'AI agente da 50 dollari al mese.
A volte l'innovazione digitale è un foglio Excel ben fatto e persone formate a riportare dati lì dentro. Fine.
Il problema è che siamo tutti ossessionati dalle soluzioni complesse per problemi semplici. Vogliamo il tool AI che "fa tutto" invece di imparare a fare bene una cosa alla volta.
🔹 DOMANDA DEL MESE
"Quanto del tuo tempo lo passi a consumare informazioni e quanto a trasformarle in qualcosa di utile?"
Fai il test. Per una settimana, traccia quanto tempo passi a:
Leggere/guardare contenuti
Elaborare quello che hai letto
Creare qualcosa di nuovo
Scommetto che il rapporto è 80/15/5. Dovrebbe essere 40/30/30.
🔹 TOOL AI DEL MESE
Questo mese niente tool nuovo. Ti ripropongo i tre che uso davvero (se non li conosci, aspetta che tra poco te li spiego):
Raindrop.io - Per salvare link senza impazzire
Google Sheets - Per organizzare pensieri senza fronzoli
SpeakApp - Per catturare idee al volo (ottima per Apple Watch)
1️⃣ Raindrop.io - Il bookmark manager che funziona davvero
📌 Cos'è: Un bookmark manager che non ti fa odiare i bookmark. Salvi link, aggiungi tag, li ritrovi quando servono. Punto.
🛠 Come lo uso: Tre tag e basta - idea, citazione, caso studio. Ogni link che salvo deve entrare in una di queste categorie. Se non ci entra, non lo salvo.
💡 Perché funziona: Perché non ti fa sentire in colpa per avere "solo" 50 link invece di 500. La potenza è nella curation, non nell'accumulo.
2️⃣ Google Sheets - L'anti-Notion
📌 Cos'è: Il foglio di calcolo che tutti conoscono ma nessuno usa per organizzare le idee. Errore.
🛠 Come lo uso: Cinque colonne, zero template, zero automazioni complesse. Apro, scrivo, chiudo. Il mio cervello ha già abbastanza friction, non ne aggiungo altro.
💡 Perché batte Notion: Porque non mi costringe a "pensare al sistema". È lì, sempre uguale, sempre veloce. Zero learning curve.
3️⃣ SpeakApp - La tua memoria esterna
📌 Cos'è: App di trascrizione vocale che trasforma i tuoi pensieri sparsi in testo utilizzabile.
🛠 Come la uso: Principalmente su Apple Watch mentre cammino. Ho un'idea, la registro, la ritrovo nel foglio Google. Seamless.
💡 Il valore nascosto: Mi ha fatto capire che i miei pensieri migliori arrivano quando non sto cercando di averli. Camminando, guidando, sotto la doccia.
La vera innovazione non è avere più strumenti. È usare meglio quelli che hai già.
🤔 La critica alla critica dell'AI
C'è una parte di me che si chiede: se affido brainstorming, revisione e persino il tono a un'AI… quanto di ciò che scrivo è davvero mio?
Ma forse è la domanda sbagliata. Forse la scrittura oggi è diventata un atto di regia, più che di artigianato puro. Se l'idea è tua, se il flusso lo governi tu, allora anche la voce che usi – per quanto generata, raffinata, adattata – è ancora autentica.
L'autenticità non sta nell'aver battuto ogni singola parola sulla tastiera. Sta nell'aver scelto cosa dire e come dirlo, anche quando lo strumento che usi per dirlo è più intelligente di te.
🎯 E ora?
La prossima volta che stai per salvare un ennesimo link o provare un ennesimo tool AI, fermati e chiediti:
"Ho già tutto quello che mi serve per fare il prossimo passo?"
Nella maggior parte dei casi, la risposta è sì.
🎙️ E voi?
Qual è il vostro collo di bottiglia: raccogliere informazioni o trasformarle in azione?
Avete mai buttato via un sistema "perfetto" per tornare a qualcosa di più semplice?
Come sempre, trovate tutto nella Cassetta degli AI-Trezzi su Notion.
🧠 Ci sentiamo presto. Con meno link salvati e più cose fatte.
Valentino