N. 4 | Se ti senti perso, forse è il pensiero lineare che non basta più
Idee, connessioni, rami: come usare l’intelligenza artificiale per pensare… meglio.
📚 A scuola ci hanno insegnato che il pensiero ordinato è quello “giusto”: introduzione, tre argomenti, conclusione. Per non parlare poi dell’università. Tutto doveva stare in fila come soldatini: le idee nei bullet point, i numeri negli Excel, i progetti in Gantt. E per anni ha funzionato. La prevaricazione del pensiero ordinato sul pensiero creativo.
Ma oggi? Provate a spiegare un’idea complessa così, senza deviazioni o collegamenti. È come voler fare un sentiero di montagna con la metropolitana: non funziona.
🧠 Il pensiero lineare ha dominato per decenni, ma ora qualcosa è cambiato. Complice il digitale e l’AI, il pensiero ramificato sta tornando alla ribalta. Non è una moda da tech blogger, ma un cambio di paradigma riconosciuto anche da diverse ricerche.
📈 Secondo studi recenti, il pensiero arborescente – quello fatto di rami, nodi e percorsi paralleli – sta diventando modello cognitivo dominante:
I modelli AI, come GPT, generano risposte per associazioni logiche, non sequenziali.
I lavoratori della conoscenza usano l’AI per riorganizzare idee, esplorare alternative, stimolare connessioni.
I nativi digitali crescono con link e feed, sviluppando un pensiero più ipertestuale che sequenziale.
🗺️ È un’evoluzione naturale che riflette la complessità del mondo. E no, non è solo teoria.
🗣️ Serve una mappa
Questa edizione della "Cassetta degli AI-trezzi" nasce proprio da una chiacchierata recente con un cliente, durante le fasi iniziali di una consulenza. Stavo illustrando una serie di strumenti e approcci per lavorare con l’AI, quando a un certo punto lui mi ferma: "Aspetta, mi sto perdendo.
Mi servirebbe una mappa mentale per seguire tutto quello che stai dicendo".
E lì ho capito: non era confusione, era densità. Tante connessioni, tanti livelli. Un flusso logico ricco, ma difficile da visualizzare in tempo reale. È il segno che, anche nel lavoro quotidiano, serve una struttura più ramificata per orientarsi meglio.
E allora ho pensato: forse abbiamo bisogno di mappe. Ma non quelle geografiche: quelle mentali.
🔧 Tre strumenti AI per pensare (e vedere) in modo ramificato
Dopo quella conversazione, mi sono fatto mente locale anch’io. Ho riguardato gli appunti della consulenza, i tool che avevo citato, i collegamenti che facevo senza nemmeno accorgermene. Ed è stato chiaro: avevo bisogno anche io di una mappa mentale.
Così ho ripercorso alcune delle soluzioni che negli ultimi mesi ho testato, consigliato o semplicemente usato quando sentivo che le idee mi si accumulavano a grappolo nella testa. Non per semplificare, ma per orientarmi meglio. Per mettere in fila ciò che fila… anche se non è lineare.
Ecco tre strumenti che fanno proprio questo.
Ecco tre strumenti che ho testato e che aiutano davvero a dare forma visiva al pensiero complesso. Non servono solo a "disegnare" mappe mentali, ma a strutturare idee in modo organico, flessibile e, quando serve, anche collaborativo.
1️⃣ Excalidraw – La lavagna per chi pensa a schizzo libero
📌 Cos'è: Uno strumento di disegno collaborativo che simula una lavagna digitale dove puoi creare diagrammi, flussi e mappe mentali con uno stile fatto apposta per non sembrare definitivo.
🛠 Come funziona: Trascina elementi, collega concetti, visualizza connessioni. Il bello? Il disegno resta "grezzo", così non ti blocchi sulla forma ma ti concentri sul contenuto. Utile per brainstorming, idee in evoluzione e collaborazione in tempo reale.
💡 Quando usarlo: Quando vuoi ragionare insieme ad altri, ma senza formalismi. È come buttare giù idee su un foglio… ma online.
2️⃣ NotebookLM – Il tuo archivista personale (con mappa integrata)
📌 Cos'è: Uno strumento AI di Google che analizza i tuoi documenti e li organizza in modo intelligente, generando automaticamente una struttura concettuale.
🛠 Come funziona: Carichi file, testi o note. NotebookLM li analizza, li sintetizza, e ti offre una mappa dei concetti chiave. Non disegna frecce, ma crea connessioni. E ti permette di fare domande come se avessi un tutor personalizzato.
💡 Quando usarlo: Quando hai tanti materiali sparsi e vuoi capirne il filo logico senza doverli leggere tutti da capo.
3️⃣ Mindgrasp AI – Da testo a mappa in un clic
📌 Cos'è: Uno strumento pensato per studenti, ricercatori e professionisti che devono studiare testi complessi e vogliono visualizzare rapidamente i concetti principali.
🛠 Come funziona: Carichi un testo (o incolli un link), e Mindgrasp genera riassunti, quiz, ma soprattutto mappe concettuali interattive, perfette per memorizzare e navigare le informazioni.
💡 Quando usarlo: Quando studi, prepari una presentazione o vuoi assicurarti di aver capito davvero un contenuto articolato.
E mentre testavo questi strumenti, un dubbio ha iniziato a farsi strada. Non tanto sulla loro efficacia – quella è fuori discussione – ma sull’effetto che hanno su di noi. Non è che, a forza di far fare tutto all’AI, stiamo allenando solo la parte visiva… e disallenando quella critica?
📂 Vuoi scoprire altri strumenti AI?
Questi tre tool sono solo l’inizio. Nella mia Cassetta degli AI-Trezzi su Notion troverai un arsenale di strumenti testati, selezionati e pronti all’uso. Niente fuffa, solo AI che funziona. E se ti iscrivi avrai l’accesso completo al io Notion con centinaia di tool di GenAI testati e spiegati.
🤔 La Critica alla Critica dell’AI: l’intelligenza artificiale ci aiuta… o ci deresponsabilizza?
Mentre testavo questi tool, mi è venuto un dubbio. Non sulla loro efficacia – quella è chiara – ma sull’effetto che hanno su di noi.
Uno studio pubblicato su Societies e rilanciato da PsyPost ha sollevato una questione che merita attenzione: gli strumenti di intelligenza artificiale, se usati senza consapevolezza, potrebbero indebolire le nostre capacità di pensiero critico. Il motivo? Il cosiddetto "cognitive offloading" – cioè il fatto che, affidandoci all’AI per analizzare, sintetizzare, collegare concetti, rischiamo di smettere di farlo noi.
Chi usa molto l’AI per prendere decisioni, cercare informazioni o organizzare idee, tende a esercitare meno la propria capacità critica. Lo studio ha rilevato performance inferiori nei test di pensiero critico proprio tra chi faceva uso intensivo di questi strumenti. È come se la nostra mente, potendo delegare, decidesse di risparmiare energia… anche quando non dovrebbe.
Ecco il paradosso: usiamo le mappe mentali per "vedere meglio" i nostri pensieri, ma se è l’AI a costruirle al posto nostro, non rischiamo di guardare una sintesi fatta da qualcun altro? Una sintesi che magari ha senso logico, ma non è nostra, né nel contenuto né nella forma.
L’AI può strutturare, ma non può pensare per noi. E forse la vera sfida è proprio questa: usare la mappa senza smettere di esplorare.
🧭 E ora?
Vuoi provare uno di questi strumenti? Parti da quello che ti incuriosisce di più, sperimenta, smonta e ricostruisci. Ma soprattutto chiediti: ti sta aiutando a pensare… o solo a sistemare le idee degli altri?
Non c’è una risposta giusta, ma è una domanda utile. Perché in un’epoca in cui anche la nostra mente rischia di essere automatizzata, vale la pena fermarsi e capire dove finisce l’aiuto dell’AI e dove inizia la delega totale.
Come sempre, nella mia Cassetta degli AI-Trezzi su Notion trovi link, risorse e altri strumenti utili per lavorare meglio (ma con la testa accesa).
Alla prossima mappa tappa!
Sarebbe utile se la cassetta degli attrezzi ripostasse per ogni attrezzo il prezzo fin dall'inizio, oppure se e' presente modalita' free-trial. Duecentomila attrezzi senza etichette fanno piu' entropia che altro e in questo senso ho apprezzato che fossero soltanto tre (immagino accuratamente selezionati in una lista molto piu' grande, e in questo senso sarebbe stato utile scrivere perche' proprio quest tre e non altri, quali caratteristiche imprescindibili hanno)